Questa settimana c'è stata la Giornata Mondiale Dell'asma, quest'ultima molto spesso sottostimata e non trattata adeguatamente nonostante sia una delle più comuni condizioni croniche non trasmissibili e colpisce più di 300 milioni persone in tutto il mondo. È causata da un’iperattività dei bronchi che reagiscono in maniera abnorme a diversi stimoli, allergici, immunologici o chimico-fisici, chiudendosi e impedendo all’aria di entrare e uscire e, dunque, bloccando la respirazione. Si manifesta con sintomi come dispnea, respiro sibilante, difficoltà a respirare, senso di costrizione al torace, tosse cronica anche secca.
Nel nostro Paese a soffrire di asma sono quattro milioni e mezzo, per sapere se si è asmatici occorre fare esami specifici, che possono essere svolti a qualunque età, di solito dall’anno di vita in poi. Si possono fare prove per verificare l’asma da sforzo oppure test che simulano una bronco dilatazione o broncocostrizione, per vedere come reagisce il polmone. La tosse è un altro sintomo da non sottovalutare: quella secca e stizzosa, se persistente, va indagata.
Tra le terapie contro l'asma abbiamo i farmaci biologici, sono disponibili da pochi anni ma non tutti i pazienti, purtroppo, sanno della loro esistenza. Si tratta di terapie a base di anticorpi monoclonali che, invece di interessare tutto il sistema immunitario, vanno a colpire solo le cellule o i mediatori dell’infiammazione responsabili dell’asma. Grazie a questi farmaci, infatti, non solo è possibile vivere liberi da crisi e senza dover assumere corticosteroidi sistemici, ma si possono anche trattare patologie concomitanti.
Per poter assumere questi farmaci bisogna innanzitutto ottenere una diagnosi di asma grave e lo si può fare recandosi in uno dei centri specializzati. In seguito, lo specialista redige un piano terapeutico, all’interno del quale prevede la prescrizione di questo farmaco.
Alle preoccupazioni che normalmente sorgono nei pazienti asmatici, negli ultimi due anni si è aggiunto anche il timore per il coronavirus. Per i pazienti asmatici può non essere semplice distinguere la difficoltà a respirare (dispnea) provocata dall’asma da un attacco d’asma potenzialmente provocato dal virus.
Pertanto, i pazienti che soffrono d’asma e che presentano sintomi riconducibili all’infezione da COVID-19, devono contattare il proprio medico per dirimere ogni dubbio.
I sintomi da monitorare sono:
-Febbre;
-Difficoltà a respirare;
-Tosse secca.
Anche in virtù di questa difficoltà a distinguere la sintomatologia, per tutti i pazienti asmatici è fondamentale:
-Tenere ben controllata l’asma;
-Assicurarsi che la funzione polmonare sia buona;
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Ovviamente è sempre consigliato rivolgersi ad uno specialista al comparire di sintomi anche leggeri e all'apparenza innocui.