RECKITT BENCKISER H.(IT.) SpA NUROFENCAPS%10CPS MOLLI 400MG
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NUROFEN
041860053
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Ibuprofene 400 mg

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DENOMINAZIONE
NUROFENCAPS 400 MG CAPSULE MOLLI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula contiene Ibuprofene 400 mg.
ECCIPIENTI
Riempimento: macrogol 600, potassio idrossido, acqua depurata. Involucro di gelatina: gelatina, sorbitolo liquido (E420), ponceau 4R (E124).Inchiostro: titanio diossido (E171), glicole propilenico, ipromellosa(E464). Coadiuvanti di processo: trigliceridi (catena media), lecitina (E322).
INDICAZIONI
Questo medicinale e' indicato negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di peso superiore a 40 kg (a partire dai 12 anni di eta') per iltrattamento sintomatico di breve durata del dolore da lieve a moderato, come mal di testa, dolori mestruali, mal di denti e dolore associato al comune raffreddore.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, al ponceau 4R (E124) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che hanno manifestato reazioni di ipersensibilita' (come ad esempio broncospasmo, asma, rinite, angioedema od orticaria) associate all'impiego di acido acetilsalicilico (ASA)o di altri prodotti antinfiammatori non steroidei (FANS). Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione correlata a precedenti trattamenti con FANS - Pazienti con ulcera/emorragia peptica in atto o storia di ulcera/emorragia peptica ricorrente (due o piu' distinti episodidi comprovata ulcerazione o sanguinamento). Pazienti con grave insufficienza epatica, renale o cardiaca (IV Classe NYHA). Pazienti con sanguinamento cerebrovascolare o altri sanguinamenti in fase attiva. Pazienti con disturbi non chiariti della emopoiesi. Pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi). Durante l'ultimo trimestre di gravidanza. Adolescenti di pesoinferiore ai 40 kg o bambini al di sotto dei 12 anni di eta'.
POSOLOGIA
Per uso orale e solo per un breve periodo di trattamento. Le capsule non devono essere masticate. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Adulti, bambini e adolescenti di peso superiore a 40 kg (a partire dai 12 anni di eta'). La dose iniziale e' di una capsula da assumere con acqua. In seguito, se necessario, una capsula ogni 6 ore. Non superare la dose di 3 capsule (1200 mg) nelle 24 ore. Nel caso l'uso del medicinalesia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Senegli adulti si rende necessario somministrare il prodotto per piu' di 3 giorni in caso di febbre e 4 giorni per il trattamento del dolore,o se la sintomatologia peggiora, consultare il medico. Si raccomandache i pazienti con problemi di sensibilita' gastrica assumano questo farmaco a stomaco pieno. L'insorgenza dell'effetto di questo medicinalepuo' essere ritardata se il medicinale viene assunto poco dopo aver mangiato. Se questo si verifica, non assumere una dose di questo farmaco superiore a quella raccomandata o attendere che sia trascorso il tempo necessario tra una somministrazione e l'altra. Popolazioni speciali. Anziani: non e' richiesto alcuno speciale aggiustamento della dose.A causa del possibile profilo di effetti indesiderati gli anziani devono essere monitorati con particolare attenzione. Insufficienza renale.Non e' richiesta alcuna riduzione della dose in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata. Insufficienza epatica. Non e' richiesta alcuna riduzione della dose in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica da lieve a moderata. Bambinie adolescenti.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. E' richiesta cautela in pazienticon le seguenti condizioni, che potrebbero peggiorare: lupus eritematoso sistemico e malattia mista del connettivo per aumentato rischio dimeningite asettica, disordini congeniti del metabolismo della porfirina (ad esempio Porfiria acuta intermittente), disordini gastrointestinali e malattia infiammatoria intestinale cronica (colite ulcerativa, morbo di Crohn, ipertensione e/o insufficienza cardiaca, insufficienza renale, in quanto la funzionalita' renale puo' essere compromessa, disfunzione epatica, immediatamente dopo un intervento di chirurgia maggiore. In pazienti che manifestano reazioni allergiche ad altre sostanze,in quanto sono a rischio piu' elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilita' anche durante l'utilizzo di questo farmaco. In pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali, disturbi respiratori ostruttivi cronici, o che hanno una storia di patologie allergiche, in quanto esiste per questi pazienti un aumentato rischio di sviluppare reazioni allergiche. Queste si possono manifestare sotto forma di attacchi d'asma (cosiddetta asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria. Sicurezza gastrointestinale (GI): l'uso in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2., aumentail rischio di reazioni avverse e deve essere evitato. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse aiFANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento,con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventigastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Quando si verifica emorragia gastrointestinale o ulcerazione a seguito di somministrazione di ibuprofene il trattamento deve essere interrotto. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questipazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere preso in considerazione per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere consigliata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienticon una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbodi Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. Reazionicutanee: gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includentidermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), sono state riportate molto raramentein associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia ipazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Questo medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. La varicella puo' eccezionalmente essere all'origine dicomplicazioni infettive gravi alla cute e ai tessuti molli. Ad oggi,non si puo' escludere il contributo dei FANS nel peggioramento di taliinfezioni, pertanto si consiglia di evitare l'utilizzo di questo farmaco in caso di varicella. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari:prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi positiva peripertensione e/o insufficienza cardiaca e' richiesta cautela (consultare il proprio medico o farmacista) poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempioinfarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologicinon suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (per esempio a??1200 mgal giorno) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemicaaccertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolaredevono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento alungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Altre considerazioni. Gravi reazioni di ipersensibilita' acuta (per esempio shock anafilattico) si osservano molto raramente. Ai primi segni di reazione di ipersensibilita' dopo la somministrazione/assunzione di questo medicinale la terapia deve essere interrotta. Le misure di soccorso medico richieste in base ai sintomi devono essere intraprese da personale specializzato. L'ibuprofene, il principio attivo di questo farmaco, puo' inibire temporaneamente la funzionalita' delle piastrine (aggregazione trombocitica), pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti con disturbi della coagulazione. In caso di somministrazione prolungata di questo farmaco e' richiesto un controllo regolare dei valori epatici, della funzionalita' renale e della conta ematica. L'uso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per il mal di testa puo' peggiorarne i sintomi.
INTERAZIONI
Acido acetilsalicilico (basso dosaggio). La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamentegli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazionepiastrinica quando i due farmaci sono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questidati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a uso occasionale di ibuprofene. Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2. La somministrazione concomitante di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e emorragie gastrointestinali a causa dell'effetto sinergico. L'uso concomitante dell'ibuprofene con altri FANS deve pertanto essere evitato. Digossina. Fenitoina, litio. L'uso contemporaneo di questo farmaco con digossina, fenitoina o litio. puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Con un uso corretto (massimo per 4 giorni) non e' di regola necessario il controllo deilivelli di litio, diossina, fenitoina nel siero. Corticosteroidi. I Corticosteroidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse, soprattutto del tratto gastrointestinale (ulcerazione o emorragia gastrointestinale). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumentato rischio di emorragia gastrointestinale. Anticoagulanti. I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin. Probenecid e sulfinpirazone. Medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione dell'ibuprofene. Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell'angiotensinaII. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaciantiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore, di un beta-bloccante o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulterioredeterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere presoin considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'iniziodella terapia concomitante, e periodicamente da li' in avanti. Diuretici risparmiatori di potassio. La co-somministrazione di questo medicinale e diuretici risparmiatori di potassio puo' causare iperkaliemia.Metotrexato. La somministrazione di questo farmaco nelle 24 ore precedenti e successive la somministrazione di metotrexato puo' portare ad un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato e un aumento dei suoieffetti tossici. Ciclosporina. La co-somministrazione con alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei aumenta il rischio di danno epatico da ciclosporina. Questo effetto non puo' essere escluso anche per l'associazione di ciclosporina con ibuprofene. Tacrolimus. il rischio di nefrotossicita' aumenta se i due medicinali sono somministrati contemporaneamente. Zidovudina. Esistono evidenze di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma in pazienti emofilici sieropositivi per l'HIV se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. Esiste il rischiodi un'aumentata tossicita' ematologica quando i FANS sono somministrati con zidovudina. Sulfoniluree. Indagini cliniche hanno evidenziato interazioni tra farmaci antinfiammatori non steroidei e antidiabetici (Sulfoniluree). Benche' finora non siano state descritte interazioni traantidiabetici ed ibuprofene, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di glucosio come precauzione in caso di co-somministrazione.Antibiotici chinolonici Dati sperimentali sugli animali indicano che iFANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. Pazienti che assumono FANS e chinolonici potrebbero avere un aumentato rischio di avere convulsioni. Mifepristone: i FANS non dovrebbero essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazionedi Mifepristone in quanto i FANS possono ridurre l'effetto del Mifepristone. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e di inibitori del CYP2C9 puo' potenziare l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si e' osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quandopotenti inibitori del CYP2C9 vengono somministrati in concomitanza, inparticolare quando l'ibuprofene ad alte dosi viene somministrato convoriconazolo e fluconazolo.
EFFETTI INDESIDERATI
La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effettiindesiderati che sono stati riconosciuti durante il trattamento con ibuprofene, anche quelli osservati durante terapie prolungate ad alto dosaggio in pazienti con reumatismo. Le frequenze riportate, che si estendono oltre le segnalazioni di effetti indesiderati molto rari, si riferiscono a brevi periodi di trattamento per dosi giornaliere fino adun massimo di 1200 mg di ibuprofene per forme farmaceutiche orali e fino ad un massimo di 1800 mg per le supposte. Si deve tenere in considerazione che le seguenti reazioni avverse sono prevalentemente dose-dipendenti e variano da individuo a individuo. Le reazioni avverse piu' comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale,talvolta fatale, particolarmente negli anziani. In seguito a somministrazione di ibuprofene sono state riportate nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. In particolare il rischio che si manifesti emorragia gastrointestinale dipende dal dosaggio edalla durata di trattamento. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). Sono state riportate reazioni di ipersensibilita' che possono manifestarsi come: reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; reattivita' del tratto respiratorio, come asma, asma aggravata, broncospasmo,dispnea; varie reazioni cutanee, come prurito, orticaria, angioedema epiu' raramente dermatosi bollose e esfoliative (incluse necrolisi epidermica e eritema multiforme). Il paziente deve essere informato di informare immediatamente il medico e sospendere l'assunzione di questo farmaco, nel caso si manifesti una qualsiasi delle reazioni avverse sopra citate. Si fa presente che per ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravita'. Molto comune (1/10); comune (1/100, <1/10); non comune (1/1.000, <1/100); raro (1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non pu? essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Molto raro: con l'uso di farmaci antinfiammatorinon steroidei e' stata descritta l'esacerbazione di infiammazioni correlate ad infezioni (per esempio sviluppo di fascite necrotizzante). Cio' e' potenzialmente associato con il meccanismo di azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Se durante l'uso di Nurofencaps si manifestano o peggiorano segni di infezione, si raccomanda al paziente di rivolgersi immediatamente al medico. Deve essere valutata l'eventuale indicazione per una terapia anti-infettiva/antibiotica. I sintomi della meningite asettica come rigidita' del collo, mal di testa, nausea,vomito, febbre o disorientamento sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene. Pazienti con disordini autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, malattia mista del connettivo) sembrano essere predisposti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disordiniematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). Le prime manifestazioni possono essere: febbre, mal di gola, ulcere superficiali del cavo orale, sintomi simil influenzali, spossatezza grave, sanguinamenti nasali e cutanei. In questi casi il paziente deve essere informato di sospendere immediatamente la terapia, dievitare l'assunzione di qualsiasi medicinale analgesico o antipiretico di automedicazione e consultare il medico. Per terapia prolungate laconta ematica deve essere controllata regolarmente. Disturbi del sistema immunitario (ipersensibilita'). Non comune: reazioni di ipersensibilita' con orticaria e prurito, cosi' come attacchi d'asma (eventualmente con caduta della pressione sanguigna); molto raro: gravi reazionidi ipersensibilita' generalizzata. I sintomi possono essere: gonfioredel volto, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave). Esacerbazione di asma e broncospasmo. Disturbi psichiatrici. Molto raro: reazioni psicotiche, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: disturbi del sistema nervoso centrale come mal di testa, vertigini, sonnolenza, agitazione, irritabilita' o stanchezza. Patologie dell'occhio. Non comune:disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito, compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Molto raro: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione artesiosa, vasculite. Patologie gastrointestinali. Comune: disordini gastrointestinali quali dispepsia, pirosi, dolori addominali, nausea, vomito, flatulenza diarrea, costipazionee lievi perdite di sangue gastrointestinale che in casi eccezionali possono causare anemia; non comune: ulcere gastrointestinali, potenzialmente con perforazione e sanguinamento gastrointestinale. Stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn, gastrite; molto raro: esofagiti, pancreatiti, formazione di restringimenti intestinali simil- diaframmatici. Il paziente deve essere informato di sospendere ilmedicinale e rivolgersi immediatamente al medico se si manifestano ungrave dolore all'addome superiore, melena o ematemesi. Patologie epato-biliari. Molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, specialmente a seguito di trattamenti a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: varie eruzioni cutanee; molto raro: reazioni bollose incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), alopecia. In casi eccezionali, possono insorgere gravi infezioni cutanee e complicazioni a livello dei tessuti molli durante un'infezione da varicella. Non nota: reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS). Patologie renali e urinarie Raro: possono verificarsi raramente danni ai tessuti renali (necrosi papillare) eelevate concentrazioni di acido urico nel sangue. Elevate concentrazioni di urea nel sangue; molto raro: formazione di edemi, in particolarein pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrosica, nefrite interstiziale che possono essere accompagnate dainsufficienza renale acuta. Esami diagnostici. Raro: diminuzione deilivelli di emoglobina. La funzionalita' renale deve pertanto essere controllata regolarmente.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Datiottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischiodi aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante le prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti conla dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazionedi inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocareun aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato riportato un aumento di incidenza di variemalformazioni, inclusa quella cardiovascolare, in animali a cui eranostati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine duranteil periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre digravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in casistrettamente necessari. Se usato da donne in procinto di concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la duratadel trattamento devono essere rispettivamente la piu' bassa e il piu'breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gliinibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale che puo' progredire ainsufficienza renale con oligoidroamniosi; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosimolto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato. Conseguentemente, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: l'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare in basse concentrazioni nellatte materno. Nessun effetto pericoloso per i neonati e' ad oggi conosciuto, quindi per trattamenti brevi con la dose raccomandata per dolore e febbre, l'interruzione dell'allattamento non e' generalmente necessaria. Fertilita': ci sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare unacompromissione della fertilita' femminile con un effetto sull'ovulazione. Questo e' reversibile al momento della sospensione del trattamento.
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